Filippo Lippi

Firenze, 1406 - Spoleto, 1469

Filippo Lippi nacque a Firenze nel 1406. Pittore rinascimentale, fu un personaggio inquieto, diviso tra le passioni di uomo e l’abito ecclesiastico. Improntò il suo percorso artistico alla continua ricerca e sperimentazione delle novità più importanti dell’epoca, studiando Masaccio, lo spazio e la prospettiva, e l’uso dei colori e della luce di Beato Angelico.

Forse per la sua condizione di povertà, Lippi prese i voti nel 1421, diventando Fra Filippo nel convento del Carmine a Firenze. Nella stessa chiesa del Carmine, tra il 1424 e il 1428 vide Masaccio e Masolino da Panicale impegnati nelle decorazioni della Cappella Brancacci, che saranno completate anni dopo proprio dal figlio del Lippi, Filippino, che nascerà nel 1457.

Oltre al convento di Firenze, dal 1424 al 1432 Fra Filippo soggiornò anche a Pistoia, Prato e Siena, dove ebbe occasione di studiare e approfondire l’arte locale. In questo periodo, dominato dagli influssi di Masaccio, realizzò la Madonna Trivulzio, oggi al Castello Sforzesco a Milano, l’affresco del Conferimento della Regola del Carmelo nel convento del Carmine, e la Madonna in trono fra Angeli e Santi, oggi al Museo Sant’Andrea di Empoli.

Dal 1432 al 1437 Fra Filippo fu a Padova, dove realizzò alcune opere andate perse, come il Tabernacolo delle Reliquie nella Basilica di Sant’Antonio.

Nel 1437 rientrò a Firenze e aprì bottega. Nei quindici anni fiorentini dipinse molte opere tra cui emerge la Madonna di Tarquinia, custodita nella Galleria nazionale d’arte antica di Roma, nella quale, attraverso la definizione dei contorni e l’uso deciso della luce, Filippo Lippi mostra il suo carattere artistico.

Da notare è anche la Pala Barbadori per Santo Spirito, oggi al Louvre. Nella predella, custodita agli Uffizi, il disegno e le linee sono talmente accentuate su forma e colore che diventano il mezzo più vivace per esprimere il dinamismo, mostrando un ritmo impetuoso in diverse figure.

Del 1440 circa è l’Annunciazione Martelli in San Lorenzo, nella quale per la prima volta scompare ogni elemento gotico, tipico sino allora.

Nella Pala del Noviziato e nell’Incoronazione Maringhi, realizzate nel periodo 1441 – 1447 ed entrambe agli Uffizi, Lippi predilige le impressioni plastiche rispetto a quelle del movimento. Nell’Incoronazione Maringhi Filippo inserì il suo autoritratto.

Nel 1452 Fra Filippo si trasferì a Prato, dove divenne cappellano del convento di Santa Margherita. Realizzò gli affreschi del coro del Duomo, con le Storie di santo Stefano e San Giovanni Battista, completati nel 1465.

A Prato dipinse molte altre opere, come la Madonna del Ceppo e la Madonna della Cintola, entrambi al Museo Civico cittadino, i Sette Santi di Londra, l’Adorazione del Bambino di Annalena, agli Uffizi, e il Tondo Bartolini, alla galleria Palatina di Firenze.

Sempre a Prato Filippo incontrò Lucrezia Buti, monaca della quale s’innamorò e con la quale fuggì. Dall’unione segreta nacque, nel 1457, il figlio Filippino, che seguirà le orme artistiche del padre. A causa di una denuncia anonima, che svelava anche la nascita del figlio, i due furono scoperti e decisero di sciogliere i voti per unirsi in matrimonio.

Nel 1466 Lippi si trasferì a Spoleto, dove realizzò la sua ultima grande opera, gli affreschi dell’abside del Duomo con le Storie della Vergine, eseguiti per lo più dai suoi collaboratori, fra Diamante e Pier Matteo d’Amelia, con uno stile decisamente più attenuato. Altre opere, come la Visione di Sant’Agostino dell’Ermitage e varie versioni dell’Adorazione del Bambino, sono di discussa datazione.

Filippo Lippi morì nell’ottobre del 1469 e fu sepolto nella Cattedrale di Spoleto, nella tomba di marmo disegnata dal giovanissimo figlio Filippino.

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Giacomo Leopardi
Costanzia: non chi comincia, ma quel che persevera.
Leonardo da Vinci

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