Verrocchio, vero nome Andrea di Michele di Francesco di Cione, nacque a Firenze nel 1435 e acquisì il nome dal suo primo maestro, l’orafo fiorentino Giuliano Verrocchi.
Il Verrocchio fu pittore, scultore e orafo, una delle principali personalità della scena artistica fiorentina della seconda metà del 1400.
Nella sua bottega, una delle più attive dell’epoca, svolsero apprendistato o perfezionarono la loro tecnica artisti importantissimi, tra i quali Leonardo da Vinci, Ghirlandaio, Perugino.
Per quanto riguarda la pittura, Verrocchio ha probabilmente appreso l’arte e la tecnica da Filippo Lippi, ed è stato sicuramente influenzato dall’arte di Sandro Botticelli, che per un periodo frequentò la sua bottega per perfezionare il linguaggio artistico.
Nei suoi dipinti Verrocchio mostrò un nuovo realismo in grado di superare le consuetudini iconografiche, sicuramente influenzato anche dalla scuola fiamminga, alla quale l’artista si appassionò studiandola attentamente.
Per quanto riguarda la scultura, lo stile del Verrocchio espresse una nuova monumentalità, alla ricerca del movimento sconvolgendo i canoni e l’immobilità della prospettiva del primo Quattrocento.
Le sue sculture mostrano un senso d’instabilità nelle superfici e negli atteggiamenti psicologici, come mostra l’Incredulità di san Tommaso.
Nel 1466, dopo la morte di Donatello, Verrocchio divenne il nuovo scultore della famiglia de’ Medici.
Proprio nel 1466 ricevette la prima commissione importante per il gruppo dell’Incredulità di san Tommaso in Orsanmichele, che consegnerà molti anni dopo, e nel 1467 eseguì la lastra tombale di Cosimo il Vecchio nella sagrestia di San Lorenzo, opera di estrema semplicità.
L’anno successivo arrivò la commissione per la palla di bronzo della cupola di Santa Maria del Fiore e, sempre nel 1468, ricevette i primi incarichi come pittore, per la realizzazione di uno stendardo, oggi perduto, e della Madonna del Latte, oggi a Londra.
Tra il 1470 e il 1472 entrò a far parte della compagnia di San Luca come “dipintore e intagliatore”. Nello stesso periodo realizzò la Tomba di Giovanni e Piero de’ Medici nella sagrestia di San Lorenzo.
A Pistoia, nel 1474 iniziò a dipingere la Madonna di Piazza presso la Cattedrale di San Zeno e, contemporaneamente, si dedicò al Battesimo di Cristo, oggi agli Uffizi. Verrocchio non completò le due opere: la prima fu ultimata da Leonardo, la seconda dal suo allievo Lorenzo di Credi.
Nello stesso periodo si dedicò anche al David di bronzo, venduto nel 1476 dai Medici alla Signoria fiorentina, oggi custodito nel Museo del Bargello.
Nel 1477 iniziò a Pistoia il monumento del Vescovo Forteguerri, che però restò incompiuto.
Nel 1478 fuse il Putto con delfino per la villa Medici a Careggi, oggi al Bargello, e nel 1480 completò il rilievo di uno dei pannelli dell’altare del battistero di Firenze.
Nel 1479, la repubblica di Venezia lo incaricò di erigere un Monumento equestre a Bartolomeo Colleoni. Il modello fu completato nel 1481, ma il monumento venne fuso dopo la morte dell’artista, nel 1492, da Alessandro Leonardi.
Nel 1483 consegnò a Orsanmichele l’Incredulità di san Tommaso che gli era stata commissionata molti anni prima.
Verrocchio morì nel 1488, venne sepolto nella chiesa di Sant’Ambrogio a Firenze. Suo erede fu Lorenzo di Credi, che si adoperò per ultimare le opere incompiute del maestro.