Sodoma

Vercelli, 1477 - Siena, 1549

Sodoma, vero nome Giovanni Antonio Bazzi, è stato un pittore italiano del tardo Rinascimento, per certi versi anticipatore del Manierismo, in particolare di quello sviluppatosi a Siena.

A tredici anni, fu allievo nella bottega vercellese di Giovanni Martino Spanzotti, e dal 1498 fu a Milano, dove soggiornò circa quattro anni venendo a contatto con i pittori lombardi di scuola leonardesca, corrente che influenzò in maniera significativa diversi aspetti della sua arte.

Nel 1501 Sodoma si trasferì a Siena, città in cui visse e lavorò per gran parte della sua vita, ad eccezione di alcuni soggiorni a Roma, dove proseguì la sua formazione e realizzò alcune opere, e in altre città italiane.

La prima importante commissione arrivò nel 1503, si occupò degli affreschi del monastero di Sant’Anna in Camprena a Pienza, vicino Siena, opera in cui già traspariva l’influsso dell’arte del Perugino e di Pinturicchio, stili dominanti nella Siena del tempo.

Dal 1505 si dedicò al completamento degli affreschi nel chiostro di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano, vicino Siena, lasciati incompleti da Luca Signorelli, dove inserì il suo autoritratto.

Dal 1508, Sodoma trascorse un periodo a Roma, soggiorno che contribuì in maniera importante alla sua formazione e maturazione artistica in quanto ebbe l’occasione di fondere l’esperienza leonardesca con le novità di Raffaello e degli altri artisti fiorentini e umbri presenti alla corte del papa.

Per intercessione di Sigismondo Chigi, nel 1508 ricevette l’incarico, da parte di papa Giulio II, per un lavoro al soffitto della stanza della Segnatura in Vaticano. Nello stesso periodo produsse la Crocifissione e la Natività di San Francesco a Subiaco.

Lo stile narrativo sviluppato dal Sodoma era caratterizzato da colori vivissimi, forme solide e contorni morbidi, caratteristiche che si notano in maniera esemplare nella Deposizione del 1510, custodita nella Pinacoteca nazionale di Siena, opera realizzata nella città toscana dopo il soggiorno romano.

Agli stessi anni risalgono la Giuditta e l’Allegoria dell’Amore, mentre La Madonna con Bambino e santi è leggermente più tarda.

Intorno al 1517 il Sodoma tornò a Roma per decorare la villa di Agostino Chigi, denominata Villa Farnesina, dove realizzò l’affresco delle Nozze di Alessandro e Rossane. Probabilmente in questo periodo fu nominato Cavaliere di Cristo da papa Leone X.

Rientrato a Siena, nel 1518 si dedicò agli affreschi nell’Oratorio di San Bernardino, dipingendo le Storie della Vergine con l’aiuto di Beccafumi e Girolamo del Pacchia.

Le notizie relative al periodo 1518-1525 sono scarse e non ci sono documenti che attestino la sua presenza a Siena. Certo è che nel 1525 vi era sicuramente tornato, poiché eseguì lo stendardo per la Compagnia di San Sebastiano.

Negli anni successivi ricevette molte commissioni, anche pubbliche, come gli affreschi della Cappella di Santa Caterina in San Domenico del 1526, il Cristo tra gli Sgherri del 1529, oggi agli Uffizi, e l’Ordinazione di Sant’Alfonso del 1530, presso la chiesa di Santo Spirito.

Negli ultimi anni della sua vita, quando a Siena emergevano nuovi artisti, Sodoma trasferì la sua attività in altre città toscane. A Pisa, ad esempio, realizzò il Sacrificio di Isacco nella cattedrale di Santa Maria Assunta.

Fino alla sua morte, avvenuta a Siena nel 1549, Sodoma realizzò molte altre opere, oggi distribuite in tutto il mondo presso musei e collezioni private.

Nonostante la lunga carriera, sembra che lo stile di vita bizzarro e costoso del Sodoma abbia eroso gran parte dei suoi guadagni, al punto da farlo ricordare da Vasari come il Cavaliere senza Entrate.

No' si volta chi a stella è fisso.
Leonardo da Vinci
Arte significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio.
Hermann Hesse

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

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