Michelozzo

Firenze, 1396 - Firenze, 1472

Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi, architetto e scultore, è stato un personaggio chiave del Rinascimento.

La formazione del suo linguaggio artistico fu influenzata dallo stile gotico e dall’arte di Brunelleschi, combinazione che generò un risultato meno innovativo di quello rinascimentale puro ma più vicino ai gusti della committenza. Proprio la capacità di combinare queste due correnti diede a Michelozzo un ruolo fondamentale nella diffusione del linguaggio rinascimentale.

Tra il 1417-1424 fu assistente di Ghiberti nella realizzazione delle porte bronzee del Battistero di Firenze e nella scolpitura del San Matteo ad Orsanmichele.

Dal 1425 al 1438 condivise la bottega con Donatello, con cui collaborò in vari progetti: realizzò il Tabernacolo della Mercanzia in Orsanmichele, il Tomba Brancacci nella chiesa di Sant’Angelo a Nilo a Napoli, il Tomba Aragazzi nel Duomo di Montepulciano e la fonte battesimale nella cattedrale di Siena.

Insieme a Donatello realizzò anche il Tomba dell’antipapa Giovanni XXIII nel Battistero di Firenze, del 1428 circa, e il Pulpito del Duomo di Prato, ultimato nel 1438.

Tra il 1432 e il 1433 i due artisti soggiornarono a Roma, dove realizzarono la Tomba di Giovanni Crivelli in Santa Maria in Aracoeli, e il Tabernacolo del Sacramento Eucaristico, oggi al Museo del Tesoro di San Pietro.

Le commesse più importanti di Michelozzo sono quelle di Cosimo il Vecchio de’ Medici, come la Chiesa di San Francesco al Bosco ai Frati a San Piero a Sieve, del 1427.

Nel 1433 l’artista seguì Cosimo a Padova e Venezia, durante l’esilio della prima cacciata dei Medici da Firenze. Al rientro, Cosimo era di fatto signore di Firenze, e Michelozzo l’architetto della famiglia Medici.

Tra il 1436 e il 1443 Cosimo incaricò Michelozzo di ristrutturare il Convento di San Marco. La struttura della biblioteca del convento, completata nel 1454, definì gli standard della tipica biblioteca rinascimentale cui tutti si adegueranno.

Nel 1444 ristrutturò la chiesa della Santissima Annunziata, trasformando la struttura a tre navate in una chiesa a navata unica; disegnò anche l’Edicola, altra opera diventata modello per molte realizzazioni successive, e una rotonda innestata al capocroce, rispettivamente realizzate da Pagno di Lapo Portigiani e da Leon Battista Alberti.

Tra il 1444 e il 1452 realizzò Palazzo Medici Riccardi, definendo un nuovo modello che ispirò l’architettura rinascimentale.

Tra il 1445 e il 1469 si occupò della porta bronzea della sagrestia del Duomo di Firenze, alla quale collaborò Luca della Robbia.

Per i Medici, tra il 1436 e il 1458 Michelozzo si occupò anche di ville e castelli nei possedimenti di famiglia: Villa del TrebbioVilla di CafaggioloVilla di Careggi e Villa Medici a Fiesole.

Michelozzo fu attivo anche a Milano, dove realizzò la Cappella Portinari nella chiesa di Sant’Eustorgio, nel 1462.

Tra il 1461 e il 1464 fu anche in Croazia, dove progettò le fortificazioni di Stagno, realizzando la più lunga muraglia medioevale in Europa, e il restauro del Palazzo dei Rettori di Ragusa, l’odierna Dubrovnik.

Michelozzo morì a Firenze nell’ottobre del 1472, venne sepolto nella chiesa di San Marco.

L'arte! l'arte! che bella cosa questa vanità.
Gustave Flaubert
La vera arte è dove nessuno se lo aspetta, dove nessuno ci pensa né pronuncia il suo nome. L'arte è soprattutto visione e la visione, molte volte, non ha nulla in comune con l'intelligenza né con la logica delle idee.
Jean Dubuffet

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