Lorenzo de’ Medici, successore di Piero, apprese dal nonno Cosimo l’importanza dell’arte nella gestione degli affari socio-politici, ma la usò maggiormente al di fuori di Firenze, come mezzo di diplomazia estera.
Lorenzo il Magnifico promosse la diffusione dell’arte sia letteraria, sia figurativa, con l’invio dei migliori artisti fiorentini nelle varie corti italiane per ingraziarsi i governanti degli altri stati.
Così accadde nel 1481 quando, per riconciliarsi con papa Sisto IV dopo i fatti della congiura dei Pazzi, inviò a Roma Domenico Ghirlandaio, Sandro Botticelli e altri artisti, che collaborarono alla prima versione della Cappella Sistina.
Questa strategia contribuì a creare il mito dell’età laurenziana come epoca d’oro del mecenatismo, ma fu anche all’origine del declino della creatività artistica fiorentina, favorendo la crescita di altri centri, in particolare Roma e Milano.
Lorenzo de’ Medici fu promotore di un nuovo gusto per gli oggetti con significato filosofico e agevolò il confronto tra artisti e filosofi della sua corte. Il linguaggio si fece più prezioso ed erudito, denso di significati allegorici, mitologici e filosofici, come nell’Apollo e Dafni del Perugino, del 1483, dove Dafni corrisponde a termine latino Laurus, cioè Lorenzo.
Il Magnifico istituì la prima accademia d’arte della storia, il Giardino di San Marco, egli stesso si esercitò in arti letterarie, componendo sonetti e scritti filosofici e religiosi.
L’evoluzione verso un linguaggio più erudito e allegorico determinò il restringimento della platea di riferimento, divenendo pienamente comprensibile solo dalle colte élite delle corti. L’arte si distaccò dalla vita pubblica, concentrandosi sull’evasione dalla vita reale.
In campo architettonico il Magnifico commissionò molte costruzioni, come la villa di Poggio a Caiano, del 1480, realizzata da Giuliano da Sangallo. La villa fu la prima ad essere aperta verso il giardino esterno tramite il loggiato, che fungeva da passaggio intermedio, e divenne un modello per l’architettura privata degli anni successivi.
Sempre Sangallo realizzò in quegli anni il Palazzo della Gherardesca, Santa Maria delle Carceri a Prato, Santa Maria Maddalena dei Pazzi, la Sagrestia Ottagonale di Santo Spirito, Palazzo Gondi e Palazzo Strozzi.
Tra le botteghe attive in epoca laurenziana, quella dei fratelli Antonio e Piero del Pollaiolo realizzò per il Magnifico il bronzetto di Ercole e Anteo, oggi agli Uffizi. Nella Villa la Gallina, di proprietà di amici dei Medici, affrescò la Danza di Nudi e, nel 1472, realizzò l’incisione della Battaglia di Ignudi.
Altra bottega molto attiva fu quella del Verrocchio, che ebbe apprendisti importanti come Botticelli, Perugino, Ghirlandaio e il giovane Leonardo da Vinci.
Per la famiglia de’ Medici, Verrocchio aveva già prodotto diverse opere come l’Incredulità di san Tommaso e la stessa lastra tombale di Cosimo il Vecchio. Nel 1472 lavorò alla tomba di Piero e Giovanni de’ Medici, nel 1476 realizzò il David Bronzeo e nel 1478 fuse il Putto col Delfino per la villa Medici a Careggi, oggi al Bargello.
Sandro Botticelli fu un altro artista particolarmente legato ai Medici. Durante il periodo laurenziano dipinse opere famosissime, come la Primavera, la Nascita di Venere e la Madonna del Magnificat, tutte custodite agli Uffizi. Come detto in precedenza, Botticelli venne anche inviato da Lorenzo a Roma, nell’ambasciata di riconciliazione con Sisto IV.
L’epoca laurenziana vide gli esordi di due grandi geni del Rinascimento. Nel 1488 il giovanissimo Michelangelo lasciò l’apprendistato dal Ghirlandaio per frequentare il Giardino di San Marco e, successivamente, divenne ospite dello stesso Lorenzo in casa Medici.
Leonardo da Vinci, invece, iniziò l’apprendistato nel 1469 dal Verrocchio. Dal 1472 realizzò le prime opere come l’Annunciazione, la Madonna del Garofano, il Ritratto di Ginevra de’ Benci e il Battesimo di Cristo. Al 1479 risalgono i primi contatti di Leonardo con la famiglia de’ Medici, realizzò per il Magnifico progetti d’ingegneria militare e idraulica. Ritrasse, inoltre, il cadavere impiccato di uno dei responsabili della congiura dei Pazzi e frequentò il Giardino di San Marco. Nel 1482 Leonardo decise di lasciare Firenze per trasferirsi a Milano.