Il Rinascimento: Il Rinascimento a Firenze

Architettura

L’aspetto tecnico che caratterizzò di più la nuova corrente artistica rinascimentale fu la definizione e l’applicazione della prospettiva lineare centrica, metodo individuato da Filippo Brunelleschi all’inizio del XV secolo, basato su calcoli matematici e regole di geometria.

Filippo Brunelleschi fu la figura principale dell’architettura del primo Rinascimento, proprio da lui e dal suo modo di seguire i lavori nei cantieri ha avuto origine la figura dell’architetto moderno. Fu il primo a trasformare la propria professione da semplice responsabile degli aspetti tecnici della costruzione a vero artista, che applica la sua arte in modo libero grazie a conoscenze di matematica, geometria, storia e filosofia.

Già nel primo decennio del secolo, dopo aver realizzato importanti opere come scultore, Brunelleschi si concentrò sui vari aspetti dell’architettura, rielaborando le caratteristiche costruttive e progettuali degli edifici classici raccolte nei viaggi a Roma.

Inizialmente lavorò per la Repubblica Fiorentina su opere militari, progettando le fortificazioni di Staggia e di Vicopisano. Successivamente, si aggiudicò il concorso per la cupola di Santa Maria del Fiore, a pari merito con Ghiberti che, poco dopo, si defilò, lasciando a Brunelleschi l’intero progetto.

La Cupola del Brunelleschi fu un successo, la più grande cupola del mondo dell’epoca, e ancora oggi è la più grande a essere stata realizzata completamente in muratura.

L’abilità dimostrata nel Duomo gli permise di ottenere un grande numero di commissioni, Brunelleschi aveva creato l’architettura rinascimentale.

Firenze è ricca di opere architettoniche rinascimentali. Brunelleschi stesso realizzò lo Spedale degli Innocenti, primo edificio realizzato in base ai dettami dell’architettura classica, la Cappella Brabadori in Santa Felicita, il Palagio di Parte Guelfa, la ristrutturazione della Chiesa di San Lorenzo, con la realizzazione della Sagrestia Vecchia, la Cappella de’ Pazzi in Santa Croce, la Rotonda degli Angeli, il progetto di Palazzo Pitti e, negli ultimi anni di vita, la ristrutturazione della Basilica di Santo Spirito.

Leon Battista Alberti fu un altro architetto attivo a Firenze che, però, non abbraccio pienamente le innovazioni di Brunelleschi. La differenza tra i due fu prevalentemente nell’uso della geometria, nella quale Brunelleschi applicava sistemi di progettazione tridimensionali mentre Alberti restava al bidimensionale. I due architetti avevano però in comune la valorizzazione e la salvaguardia della tradizione fiorentina e degli edifici preesistenti. A Firenze l’Alberti realizzò Palazzo Rucellai, lavorò sulla facciata di Santa Maria Novella e costruì il tempietto del Santo Sepolcro.

Michelozzo, molto legato alle committenze di Cosimo il Vecchio, apprese subito i modi brunelleschiani miscelandoli sapientemente con la tradizione gotica. Realizzò Palazzo Medici Ricciardi, ristrutturò la chiesa della Santissima Annunziata e si dedicò alla realizzazione delle ville della famiglia Medici fuori Firenze, come Villa del Trebbio, Villa di Cafaggiolo, Villa Careggi e Villa Medici a Fiesole.

Giuliano da Sangallo e il fratello Antonio furono gli architetti preferiti di Lorenzo il Magnifico, adoperando al meglio lo stile del Brunelleschi realizzarono villa di Poggio a Caiano, importante costruzione privata che sarà d’ispirazione per quelle successive. Realizzarono anche lo scomparso convento presso Porta San Gallo, dal quale prese forse il soprannome l’intera famiglia, la Sagrestia di Santo Spirito, Santa Maria delle Carceri a Prato, Palazzo della Gherardesca, Palazzo Cocchi e Palazzo Gondi.

Anche Michelangelo ha realizzato opere architettoniche a Firenze ispirandosi a Brunelleschi. Le più note sono la Sagrestia Nuova in San Lorenzo e la Biblioteca Medicea Laurenziana, ma al genio fiorentino sono attribuite anche le Finestre Inginocchiate di Palazzo Medici e le fortificazioni della collina di San Miniato.

A Raffaello, invece, è stato attribuito solo il Palazzo Pandolfini, poiché esercitò la maggior parte della sua architettura a Roma.


L'amore è l'ala che Dio ha dato all'anima per salire sino a lui.
Michelangelo


L'arte si esprime con mezzi che prendono un maggiore o minore contatto con il pubblico, e questa ampiezza della comunicazione crea delle differenze.
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