Raffaello Sanzio nacque a Urbino nel 1483. La data precisa non è nota: Vasari afferma che sia il 28 marzo, ma altre fonti dicono che sia il 6 aprile.
Il padre, Giovanni Santi, era un discreto pittore titolare di una bottega ben avviata, dedito all’esecuzione di opere per la signoria di Urbino e per la famiglia del Duca. Non è noto il motivo per il quale Raffaello, quando raggiunse la maturità e iniziò a firmare le sue opere, decise di modificare il cognome paterno da Santi a Sanzio.
La madre, Maria di Battista di Nicola Ciarla, morì quando Raffaello aveva otto anni. Con la seconda moglie del padre, e con la figlia che da tale matrimonio nacque, l’artista non ebbe buoni rapporti, soprattutto per questioni finanziarie.
Sulla formazione artistica di Raffaello non vi sono tracce documentate. È molto probabile che apprese le prime tecniche di base, inclusa quella dell’affresco, nella bottega del padre quando era ancora giovanissimo.
L’impatto formativo del padre non può essere considerato eccessivo poiché morì nel 1494, quando Raffaello aveva solo undici anni. Tuttavia, il fatto che Raffaello raggiunse precocemente la maturità artistica, conferma l’importanza che ha avuto l’essere cresciuto come figlio di un artista titolare di un’affermata bottega, che lo stesso Raffaello ereditò dopo la morte del padre. Questo spiegherebbe anche come sia stato in grado di eseguire la sua prima opera ad appena quindici anni, l’affresco della Madonna di Casa Santi, dipinto nel 1498 su una delle mura della casa di famiglia.
A cavallo tra il 1400 e il 1500 risalgono le prime notizie di Raffaello presso la bottega del Perugino. Come vi sia arrivato non è noto. Probabilmente il padre, quando era ancora in vita, gli permetteva di intervallare l’attività nella bottega di famiglia con delle visite a quella del Perugino.
Una parte della critica individua la mano di Raffaello nella predella del polittico del Perugino in Santa Maria Nuova a Fano, datata 1497, e in alcuni soggetti degli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia del 1498. Altri, invece, collegano il rinnovamento dell’arte del Perugino di fine 1400 proprio alla vicinanza col giovane Raffaello. Le attribuzioni di tali interventi non sono condivise da tutta la critica, così come l’influenza del giovane artista sull’affermato maestro di Perugia.
Un elemento su cui la critica concorda è l’attribuzione della Madonna di Casa Santi al giovane Raffaello, opera precedentemente attribuita al padre.
Altro elemento che appare molto probabile è che, in occasione delle trasferte perugine, l’artista abbia potuto vedere le grottesche dipinte sul soffitto del Collegio del Cambio, tipologia di soggetto iconografico che, in seguito, inserirà spesso nelle sue opere.