Anche la musica ebbe il suo Rinascimento, con innovazioni fondamentali che cambiarono radicalmente e per sempre il modo di immaginare ed eseguire una composizione.
La scuola musicale più originale e rivoluzionaria fu quella chiamata franco-fiamminga, sviluppatasi grazie ad una maggiore ricchezza e libertà di espressione delle classi borghesi di Fiandra e Borgogna.
Nel Quattrocento, i potentati di tali zone crebbero rapidamente a discapito della Francia, duramente provata dall’interminabile guerra dei cent’anni contro gli Inglesi, e beneficiarono anche dei ricchi guadagni derivanti dai rivolgimenti economici e sociali dovuti allo sviluppo dei traffici nell’Europa settentrionale.
La scuola franco–fiamminga, sviluppatasi nelle scuole delle cattedrali grazie ai finanziamenti della suddetta borghesia benestante, diede una forte spinta innovatrice alle consolidate forme espressive musicali precedenti, come la messa, il mottetto e la chanson.
Semplificando al massimo il ben più complesso percorso evolutivo, i franco-fiamminghi rivoluzionarono la polifonia che veniva dall’Ars nova e dall’Ars antiqua, gettando il seme dello sviluppo della futura teoria dell’armonia.
L’eccessiva complessità della musica sacra polifonica del Quattrocento venne abbandonata per lasciare il passo a un’emergente tendenza alla semplificazione. I musicisti franco-fiamminghi favorirono l’imitazione a due e tre voci, che potevano arrivare fino a sei voci reali, con l’inserimento di sezioni all’unisono che ponevano l’accento sui punti chiave della composizione.
Alla fine del Cinquecento si diffuse in tutta Europa il lavoro dell’italiano Gioseffo Zarlino, compositore e teorico musicale che razionalizzò le nuove regole dell’armonia, dando vita alla divisione in dodici parti dell’ottava e a due definizioni teoriche dei componimenti musicali tutt’oggi fondamentali, ossia i modi in maggiore e in minore.
Il lavoro matematico svolto da Zarlino sulla musica si inserisce a pieno titolo nell’approccio multidisciplinare unificante tipico di tutti gli intellettuali e studiosi del Rinascimento.