Leonardo da Vinci

Omo sanza lettere

Leonardo era un cosiddetto omo sanza lettere, lui stesso si autodefiniva in tal modo. All’epoca, di norma, con questa definizione si voleva intendere chi non conosceva il latino, ma per il genio da Vinci aveva un significato più complesso.

Leonardo non era interessato alla cultura intellettuale nozionistica fine a se stessa, il suo modo di affrontare il lavoro e le cose della vita era legato al ragionamento che scaturisce dopo un’esperienza concreta.

La conoscenza del latino non gli era necessaria perché, come Leonardo stesso diceva, il volgare riesce a esprimere ogni concetto e il vero problema sta nell’individuazione della verità di ciò di cui si parla: «Io ho tanti vocaboli nella mia lingua materna, ch’i’ m’ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali bene esprimere il concetto della mente mia».

Leonardo aveva anche un giudizio negativo dei letterati, poiché, a suo dire, sfruttavano l’arte e la creatività altrui: «So bene che, per non essere io letterato, che alcuno prosuntuoso gli parrà ragionevolmente potermi biasimare coll’allegare io essere omo sanza lettere. Gente stolta! Non sanno questi tali ch’io potrei, sì come Mario rispose contro a’ patrizi romani, io sì rispondere, dicendo: Quelli che dall’altrui fatiche se medesimi fanno ornati, le mie a me medesimo non vogliono concedere. Or non sanno questi che le mie cose son più da esser tratte dalla sperienza, che d’altrui parola, la quale fu maestra di chi bene scrisse, e così per maestra la piglio e quella in tutti i casi allegherò».

Secondo la filosofia di Leonardo la parola non conta nulla senza l’esperienza, e farsi vanto della conoscenza letteraria significa vantarsi di cose non proprie, ma create da altri.

Forse dai ragionamenti di Leonardo potrebbe trasparire anche un certo risentimento, per non aver potuto seguire studi classici strutturati, e il fatto che abbia annotato molti vocaboli forbiti nel Codice Trivulziano sembra testimoniare la volontà del maestro di colmare le sue lacune letterarie.

Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.
Leonardo da Vinci
L'arte, io non lo so se sia eterna o provvisoria, se la forma d'arte nella quale viviamo per molti secoli ci si sia connaturata come sangue, ma so che questa carica, che noi abbiamo oggi, è una carica di comprensione della vita.
Cesare Zavattini

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

<