Leonardo ha agito anche in ambito scultoreo, con progetti anche ambiziosi.
Attualmente non gli è attribuita con certezza nessuna opera, anche se nel 1989 Alessandro Parronchi gli ha attribuito un Busto di putto.
Ricorda il Vasari: “facendo, nella sua giovanezza, di terra alcune teste di femine che ridono, che vanno, formate per l’arte di gesso, e parimente teste di putti, che parevano usciti di mano d’un maestro”.
Non mancano le coincidenze tra disegni di Leonardo e sculture di Verrocchio, ne sono esempi il disegno con lo Studio di mani del 1475 circa, considerato uno studio per il Ritratto di Ginevra de’ Benci, che richiama le mani della scultura denominata Dama col mazzolino, o il disegno del Profilo di Capitano Antico, oggi a Londra, simile ad alcuni bassorilievi.
In sintesi, però, l’unico vero tentativo di Leonardo con la scultura fu il monumento a Francesco Sforza, mai realizzato. Il grandioso progetto, che iniziò intorno al 1488, consisteva in un monumento equestre dedicato al padre di Ludovico il Moro.
Per quest’opera monumentale era necessaria un’enorme quantità di bronzo e grandi capacità tecniche, per le quali Leonardo non sembrava pronto, come mostra una richiesta di Pietro Alamanni a Lorenzo il Magnifico, del 1489, per ottenere la collaborazione di fonditori in bronzo fiorentini: «un maestro o due apti a tale opera et benché gli abbi commesso questa cosa in Leonardo da Vinci, non mi pare molto la sappia condurre».
Leonardo passò mesi a studiare l’anatomia dei cavalli, era particolarmente interessato ai movimenti dei muscoli nella fase di azione dell’animale. L’impresa era davvero colossale: realizzare un cavallo in bronzo enorme, mentre si alza sulle zampe posteriori per scagliarsi sul nemico.
Dopo una prima interruzione, dovuta alle celebrazioni del matrimonio tra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Maria Sforza, Leonardo si dedicò a calcoli approfonditi, inserendo molte variazioni al progetto, fino a giungere alla fase finale con la messa in opera in cera e poi in terracotta, del 1491, propedeutica a quella della fusione del bronzo.
Nel 1493 tutto era pronto per la fusione del bronzo e per la creazione finale dell’opera, quando giunse la notizia della discesa in Italia di Carlo VIII di Francia, per la guerra contro gli Aragonesi del Regno di Napoli. Ciò rese urgente la domanda di bronzo per la fabbricazione di armi, vanificando il progetto. Il monumento equestre, quindi, non fu mai realizzato, oggi ne esiste una riproduzione a Grand Rapids, negli Statu Uniti.