Leonardo da Vinci

Leonardo e il volo

Per Leonardo, riuscire a far volare un uomo è stata certamente la sfida più ambiziosa che abbia tentato di vincere.

Nel 1486 maturò la convinzione che l’uomo potesse riuscire a volare: «potrai conoscere l’uomo colle sue congegnate e grandi ale, facendo forza contro alla resistente aria, vincendo, poterla soggiogare e levarsi sopra di lei».

Nei primi anni del Cinquecento dedicò specifica attenzione allo studio del volo e al progetto di una macchina volante. Pensò di produrre un trattato sul volo diviso in quattro capitoli: <<Dividi il trattato degli uccelli in quattro libri, de’ quali il primo sia del volare per battimento d’alie: il secondo del volo sanza battere d’alie, per favor di vento, il terzo del volare in comune, come d’uccelli, pipistrelli, pesci, animali, insetti; l’ultimo del moto strumentale>>.

Il trattato non fu mai completato ma, nei primi mesi del 1505, scrisse parte del Codice sul volo degli uccelli, conservato presso la Biblioteca Reale di Torino, nel quale si proponeva di comprendere il segreto del volo. Il Codice contiene i ragionamenti più avanzati di Leonardo sul volo, incluso il Grande Nibbio, la sua macchina volante più complessa ed evoluta.

Nel 1508 Leonardo allargò i suoi studi alla comprensione anatomica della struttura degli uccelli e alla resistenza aerodinamica generata dall’aria, mentre, intorno al 1515, si concentrò sulla comprensione dei fenomeni fisici legati alla caduta dei corpi e ai movimenti dell’aria.

Partendo dalle conoscenze acquisite nello studio gli uccelli, Leonardo tentò di costruire le sue macchine volanti, in alcuni casi messe in opera, come sembra confermare un appunto autografo senza data: «Piglierà il primo volo del grande uccello sopra del dosso del suo magno Cecero empiendo l’universo di stupore, empiendo di sua fama tutte le scritture e gloria eterna al luogo dove nacque».

Dall’appunto di Leonardo s’ipotizza che abbia fatto provare una delle sue macchine volanti al suo collaboratore Tommaso Masini, lanciandolo dalla collina di Fiesole, senza però avere successo: pare, infatti, che Masini cadde malamente, rompendosi una gamba.

L'arte è espressione di verità generali in una lingua comune alla nazione e insiem particolare all'autore; e verità chiamiamo ciò che è, o ciò che dovrebb'essere. Dicano pure che la verità è oggetto della scienza, mentre l'arte attende alla bellezza; noi della bellezza crediamo materia la verità morale.
Cesare Cantù
Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti.
Leonardo da Vinci

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

<