Leonardo da Vinci

Leonardo ingegnere e architetto

Il genio di Leonardo si è impegnato anche in ingegneria e architettura.

I suoi studi furono utilizzati prevalentemente per opere d’idraulica e ingegneria militare, ambiti che da sempre hanno suscitato grande interesse nel maestro. Esempio emblematico fu il progetto di deviazione del corso dell’Arno. Il Vasari in proposito scrisse: «nell’architettura ancora fe’ molti disegni così di piante come d’altri edifizi e fu il primo ancora che, giovanetto, discorresse sopra il fiume Arno per metterlo in canale da Pisa a Fiorenza».

Nella famosa lettera di presentazione del 1492, indirizzata a Ludovico il Moro, Leonardo espone le sue abilità ed esperienze in ambito militare, aggiungendo che in tempo di pace avrebbe saputo soddisfare anche le richieste di progettazione in ambito civile: «…satisfare benissimo a paragone de omni altro in architectura, in composizione di edifici pubblici e privati, et in conducer acqua de uno loco ad un altro».

A Milano, Leonardo ottenne solo il titolo di “ingegnarius”, mentre raggiunse quello di architetto e pittore durante la sua seconda permanenza a Firenze, nei primi anni del 1500.

Grazie alla sua amicizia personale con l’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, che si trovava a Milano verso la fine del 1400, Leonardo poté approfondire in maniera significativa le sue conoscenze ingegneristiche e architettoniche. Aveva, infatti, libero accesso agli scritti di Martini, ai quali si dedicò con cura e passione, concentrandosi sul Trattato di architettura militare e civile e perfezionandolo con sue annotazioni. In seguito, Leonardo progettò fortificazioni con grandi bastioni ricchi di angoli per opporsi nel modo più efficace possibile ai colpi di cannone nemici.

Il maestro si dedicò anche a impianti d’irrigazione, come lui stesso scrive: «col molino farò generare vento d’ogni tempo della state; farò elevare l’acqua surgitiva e fresca, la quale passerà pel mezzo delle tavole divise […] e altra acqua correrà pel giardino, adacquando li pomeranci e cedri ai lor bisogni […] farassi, mediante il molino, molti condotti d’acque per casa, e fonti in diversi lochi, e alcuno transito dove, chi vi passerà, per tutte le parti di sotto salterà l’acque allo insù».

Per l’architettura, Leonardo ha lasciato dei noti disegni per la cupola del Duomo di Milano, e altri realizzati per alcuni edifici signorili. Si dedicò anche a riflessioni su soluzioni per gli interni assolutamente nuove per l’epoca, come scale multiple o progetti per giardini pensili, e ideò una stalla più moderna e funzionale, detta “polita stalla”.

Il genio di Leonardo arrivò anche a immaginare una città ideale suddivisa su più livelli. Secondo la sua idea, al livello stradale inferiore dovevano transitare i carri e i mezzi di lavoro, mentre quello superiore era dedicato ai pedoni, in pratica la prima idea di “zona pedonale” della storia.

Nel 1502 Leonardo lavorò a un progetto richiestogli dal sovrano degli Ottomani, il sultano Bayazed II, per la realizzazione di un ponte sullo stretto del Bosforo. Leonardo ideò un ponte con un’unica campata di 300 metri ma, come accadde a molti dei suoi progetti, non fu mai costruito. Anche Michelangelo eseguì un progetto simile, sempre per il sultano Bayazed II, anch’esso non realizzato. Solo all’inizio degli anni 2000 il Governo turco ha deciso la costruzione del ponte in base al progetto di Leonardo.

Iddio ci vende tutti li beni per prezzo di fatica.
Leonardo da Vinci
L'arte si rivolge a tutti nella speranza di essere, prima di tutto, sentita, di suscitare uno sconvolgimento emotivo.
Andrej Arsen'evič Tarkovskij

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