Leonardo da Vinci

Gli studi di anatomia

Leonardo esplorò approfonditamente il corpo umano, macchina dalla quale era affascinato e che reputava ben più perfetta di quelle create dall’uomo. Voleva capirne il funzionamento, la composizione e le dinamiche legate alla morte.

Insieme allo scienziato fiammingo Andrea Vesalio, che visse tra il 1514 e il 1564, Leonardo può essere considerato a pieno titolo fondatore delle scienze dell’anatomia.

Leonardo dedicò allo studio del corpo umano circa venti anni della sua vita, suddivisi in tre periodi: tra il 1480 e il 1490, quando si trovava a Milano, approfondì i muscoli e le ossa; tra il 1502 e il 1507, studiò a Firenze la meccanica del corpo; dal 1508 al 1513, tra Milano e Roma, analizzò gli organi interni e la circolazione sanguigna.

Leonardo fu anche l’inventore dell’illustrazione anatomica, il primo a rappresentare con dei disegni il corpo umano visto da dentro. Nei Fogli di Windsor, parte dei famosi Codici di Leonardo posseduta dalla corona inglese, il genio da Vinci da immagine e proporzione a ciò che fino allora era sempre stato descritto a parole. I disegni di un feto prima della nascita, rappresentazioni innovative nonché sconvolgenti per l’epoca, sono certamente i più spettacolari che il maestro ci ha lasciato.

Leonardo inventò anche l’immagine esplosa, metodo illustrativo utilizzato ancora oggi: ad esempio, ha raffigurato la testa sezionata, disegnando il cranio e il cervello nelle rispettive posizioni, mostrando come l’uno contiene l’altro.

Leonardo comprese anche i cambiamenti del corpo dovuti all’invecchiamento, intuendo addirittura l’arteriosclerosi, ma non riuscì a cogliere il ruolo del cuore: «Tutte le vene e arterie nascano dal core, e la ragione è che la maggiore grossezza che si trovi in esse vene e arterie è nella congiunzione che esse hanno col core, e quanto più se removano dal core, più si assottigliano e si dividano in più minute ramificazioni». L’errata convinzione di Leonardo deriva dal pensare il corpo umano analogo alle piante, le quali hanno le radici nella loro parte inferiore ingrossata: «è manifesto che tutta la pianta ha origine da tale grossezza, e per conseguenza le vene hanno origine dal core, dov’è la lor maggior grossezza».

Gli studi di botanica fuorviarono Leonardo anche nella comprensione della circolazione sanguigna, che assimilò a quella della linfa nelle piante.

Del cuore, però, Leonardo aveva capito la natura di muscolo e di strumento per generare calore nel corpo: «il core è un muscolo principale di forza, ed è potentissimo sopra li altri muscoli … Il caldo si genera per il moto del core; e questo si manifesta perché, quando il cor più veloce si move, il caldo più multiplica, come c’insegna il polso de’ febbricitanti, mosso dal battimento del core».

Studiò anche l’occhio, per capirne la visione tridimensionale. Bollì un occhio di bue in una chiara d’uovo, per sezionarlo e studiarne l’interno. Scoprì così retina e nervo ottico, riportando le osservazioni nei suoi disegni.

La sapienza è figliola della sperienzia.
Leonardo da Vinci
L'uomo che con continui desideri sempre con festa aspetta la nuova primavera e sempre la nuova Astarte, sempre nuovi mesi e nuovi anni, parendogli che le desiderate cose venendo siano troppo tarde, ei non s'avvede che desidera la soddisfazione.
Leonardo da Vinci

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Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

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