Donatello

La tecnica del rilievo stiacciato

Le tecniche e le modalità di esecuzione del rilievo erano rimaste praticamente invariate dal 1300, cioè dai tempi di Andrea Pisano e della sua porta del Battistero. All’inizio del 1400, il più autorevole maestro dell’arte del rilievo era il fiorentino Lorenzo Ghiberti.

Durante il secondo decennio del Quattrocento, però, Donatello sviluppò delle innovazioni davvero rivoluzionarie per la tecnica del rilievo, per i suoi contemporanei furono intuizioni stupefacenti. Si tratta della sua più grande creazione: il rilievo stiacciato, nuovissima tecnica che si basava sulla piattezza e sulla variazione di spessori infinitesimali, molto vicina alle opere di grafica.

Tramite sottili giochi di luci ed ombre, Donatello dispose le figure in una profondità apparente, attraverso uno studiato gioco di sovrapposizioni tra soggetti, paesaggio e elementi architettonici, disposti uno dietro l’altro in un modo del tutto innovativo, impossibile da attuare con le consuete tecniche di rilievo dell’epoca.

La scoperta della prospettiva lineare centrica è stata attribuita senza dubbi a Brunelleschi, nel 1416 circa, ma le prime applicazioni coerenti di questa tecnica si trovano proprio nei rilievi di Donatello. È, quindi, ipotizzabile che, con i suoi studi e i suoi esperimenti, anche Donatello possa aver dato un certo contribuito alla scoperta del collega amico.

Secondo Antonio Manetti, biografo di Brunelleschi, all’inizio del 1400 i due maestri soggiornarono insieme a Roma, dove trasposero moltissime architetture romane in disegni su carta rigata, che in principio erano comprensibili solo a Brunelleschi.

Il giovane Donatello, però, era velocissimo nell’apprendimento, come dimostra il rilievo del San Giorgio libera la Principessa, del 1417 circa, nel quale sono presenti, per la prima volta, le novità della prospettiva lineare con punto di fuga centrale. Vista la data di realizzazione del rilievo, l’applicazione della prospettiva da parte di Donatello avvenne prima di Masaccio e Paolo Uccello, e pare che lo stesso Brunelleschi abbia svolto a una prima stesura delle sue teorie solo nel 1420.

Altra gande capacità di Donatello fu quella di selezionare, tra i propri mezzi espressivi, quelli più adatti secondo l’esigenza del momento, a differenza di altri artisti più fissati con l’utilizzo sistematico e ripetuto di schemi e regole prospettiche, come Paolo Uccello. Proprio da questa capacità intuitiva deriva l’incredibile varietà dei lavori di Donatello, caratterizzata dalla totale assenza di ripetizioni di schemi, anche se di successo, dai suoi rilievi.

Nelle formelle della Porta dei Martiri o della Porta degli Apostoli, ad esempio, non si riscontrano somiglianze né duplicazioni di schemi. Anche nelle scene più affollate, come il Miracolo del cuore dell’avaro o il Miracolo del figlio pentito, entrambi sull’altare di Sant’Antonio da Padova, le centinaia di personaggi raffigurati sono praticamente unici, privi di replica di modelli antecedenti.

Vasari affermò con sicurezza che Donatello portò l’arte del rilievo a un nuovo e più alto livello, giudizio ritenuto assolutamente valido anche oggi dalla storiografia e dalla critica artistica.

L'arte non può mai uguagliare la ricchezza della natura.
Giacomo Leopardi
Ma la poca prudenza degli uomini comincia una cosa che, per sapera allora di buono, non si accorge del veleno che vi è sotto.
Niccolò Machiavelli

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

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