Donatello

La competizione del Crocifisso

Uno degli aneddoti più particolari su Donatello è quello riguardante il Crocifisso “contadino” di Santa Croce a Firenze, che il Vasari racconta essere stato al centro di una competizione artistica con Brunelleschi.

Dopo aver visto la scultura lignea di Donatello, Brunelleschi ironizzò con l’amico, accusandolo di aver messo in croce un “contadino” e di aver dimenticato la solennità e la bellezza proporzionale necessaria alla rappresentazione di un soggetto così sacro.

Donatello, ferito nell’orgoglio dalle parole di Brunelleschi, lo sfidò a fare di meglio. Brunelleschi accettò la sfida in silenzio e, con alcuni mesi di lavoro, scolpì il Crocifisso di Santa Maria Novella, impostandolo secondo una studiata gravitas e conferendo al corpo del Cristo una perfezione quasi assoluta.

Successivamente invitò Donatello a casa per un pasto tra amici e, con uno stratagemma, si fece precedere all’abitazione. Donatello, giunto nella casa di Brunelleschi, vide il Crocifisso e rimase senza parole, talmente colpito dalla perfezione della scultura da lasciar cadere le vettovaglie che stava portando per il pasto con l’amico.

Quando Brunelleschi giunse a casa, chiese ironicamente a Donatello cosa avrebbero mangiato, dato che il cibo era finito in terra, e Donatello rispose che lui era sazio, e aggiunse che a lui non era più concesso di fare contadini, e all’amico di fare Cristi.

A parte l’aneddoto in se, il confronto tra i due crocifissi è una dimostrazione emblematica delle enormi differenze personali, di indole e di sensibilità che esistevano tra i due padri del Rinascimento fiorentino, i quali, nonostante la comunanza d’intenti, avevano concezioni artistiche assolutamente personali e distanti tra loro, spesso opposte.

Pensarono pensarono di arruffìanare il romanzo sotto il pretesto di realismo. Eppure, se l'arte ha una ragione di essere allato alla realtà, è per toccare un'altra corda, credo che non la sola realtà. A che scrivere, a che leggere, sopratutto, se basta prendere la propria mazza e fare un giretto nella strada Mouffetard.
Eugène Pelletan
Andando infinite anime di quelli miseri mortali, che nella disgratia di Dio morivano, all'inferno, tucte o la maggior parte si dolevono, non per altro, che per havere preso moglie essersi a tanta infelicità condotte.
Niccolò Machiavelli

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

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