Raffaello

Evoluzione dello stile (1503-1504)

Intorno al 1503 Raffaello intraprese una serie di viaggi, di breve durata, verso le città dell’Italia centrale, nelle quali l’arte rinascimentale aveva i suoi principali esponenti. Visitò alcune città umbre, inclusa la sua Urbino, e si recò a Roma, Siena e Firenze.

A Roma, Raffaello vide le opere antiche dell’età classica, dalle quali rimase affascinato, e assistette all’elezione di Giulio II.

A Siena si recò su invito del Pinturicchio, pittore già molto noto e sensibilmente più anziano di Raffaello, con il quale coltivò un’amicizia densa di stima e rispetto reciproco. Pinturicchio lo chiamò per farsi aiutare negli affreschi della Libreria Piccolomini, forse sperando di attingere dal giovane artista quella freschezza che potesse aiutarlo a rinnovare il suo stile, ormai in declino.

Non si ha certezza circa le composizioni del Pinturicchio sulle quali Raffaello prestò la sua opera, ma la critica concorda nell’individuare la mano del giovane pittore nel cartone con la Partenza di Enea Silvio Piccolomini per Basilea, oggi conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe di Firenze.

Mentre era a Siena da Pinturicchio, Raffaello seppe da altri artisti che a Firenze erano in mostra dei disegni eccezionali di Leonardo e Michelangelo, realizzati con uno stile mai visto prima. In quel periodo, infatti, era in esposizione il perduto cartone di Sant’Anna di Leonardo, e nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, Michelangelo e Leonardo avevano realizzato i disegni della Battaglia di Anghiari e della Battaglia di Cascina. I due maestri non realizzarono gli affreschi, ma i disegni restarono esposti per alcuni giorni, richiamando un grande afflusso di artisti e curiosi che andarono ad ammirarli. Anche Raffaello andò a Firenze ad ammirare le opere dei due geni del Rinascimento.

Sebbene non vi siano prove dirette, è facile collegare le esperienze che Raffaello ebbe nei suoi brevi viaggi con il deciso distacco, che si concretizzò proprio in quel periodo, tra il suo stile e quello del suo maestro, il Perugino.

L’opera che segna la svolta dello stile di Raffaello è lo Sposalizio della Vergine, commissionata nel 1504 dalla famiglia Albizzini per la chiesa di San Francesco a Città di Castello, oggi conservata presso la Pinacoteca di Brera a Milano. Sebbene l’opera abbia somiglianze con la pala che il Perugino stava realizzando in quel periodo per il Duomo di Perugia, il dipinto di Raffaello mostra una decisa evoluzione rispetto ai modi quattrocenteschi del suo maestro. I templi dipinti sullo sfondo si somigliano, ma quello di Raffaello è più lontano dalle figure centrali ed è il fulcro dello spazio rappresentato, dimostrando un uso della prospettiva più avanzato di quello del Perugino. Anche le figure dipinte sono più aggraziate, naturali e disposte in modo armonico sui vari piani di visuale, per creare un bilanciamento complessivo della composizione che conferisce equilibrio, respiro ed eleganza all’intera opera.

Nel 1504 Raffaello dipinse anche il Ritratto di Giovane con la mela, raffigurante Francesco Maria della Rovere, oggi conservato agli Uffizi di Firenze.

Dovete capire che vi sono due mondi: quello che è senza che se ne parli, e lo si chiama mondo reale, perché non si ha nessun bisogno di parlarne per vederlo. L'altro è il mondo dell'arte, e di questo bisogna parlarne, perché altrimenti non esisterebbe.
Oscar Wilde
In arte le buone intenzioni non hanno il minimo valore. Tutta l'arte cattiva è il risultato di buone intenzioni.
Oscar Wilde

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

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