Raffaello

Raffaello il divino

La morte di Raffaello è certamente avvenuta alle tre di notte del 6 aprile 1520, un venerdì santo. Non si ha, invece, certezza sulla sua data di nascita.

Per il Vasari, Raffaello è nato il 28 marzo del 1483, sempre venerdì santo, alle tre di notte. In base ad una lettera di Marcantonio Michiel, collezionista d’arte e letterato italiano, la data della nascita sarebbe, invece, il 6 aprile 1483, sempre alle tre di notte.

In entrambi i casi si hanno due strane coincidenze: se fosse nato il 28 marzo, sia la data di nascita che quella di morte sarebbero un venerdì santo, quindi coincidenti con la data e l’ora della morte di Cristo. Se, invece, Raffaello fosse nato il 6 aprile, si avrebbe l’insolita a coincidenza tra ora, giorno e mese di nascita con ora, giorno e mese di morte.

Mentre la data di morte è documentata, ossia certa, la leggenda, condizionata dalla divinizzazione che Raffaello visse durante il suo soggiorno romano, non ci aiuta a conoscere con esattezza la data di nascita.

Marcantonio Michiel fu uno dei testimoni del grande cordoglio che la morte di Raffaello generò in tutti gli ambienti culturali. Oltre a descrivere il dolore causato dalla scomparsa dell’artista, Michiel raccontò anche di strani fenomeni, come l’apertura di una crepa nel Palazzo Vaticano e il sopraggiungere di un nero temporale su Roma, esattamente come accadde in occasione della morte di Gesù Cristo.

Se agli strani fenomeni raccontati da Michiel si aggiungono la capacità artistica eccezionale di Raffaello, la sua affabilità e gentilezza, il suo aspetto e il fatto che data e ora della morte potrebbero essere coincise con quelle di Gesù, si capisce bene come, per gli osservatori dell’epoca, il Sanzio fosse una sorta di reincarnazione del Cristo, il divino Raffaello appunto.

Un valido esempio della divinizzazione che l’immagine di Raffaello raggiunse è l’epitaffio che Pietro Bembo, cardinale e umanista italiano, scrisse sulla tomba dell’artista al Pantheon, la cui traduzione recita: <<Qui è quel Raffaello da cui, fin che visse, Madre Natura temette di essere superata, e quando morì temette di morire con lui>>.

Se invece di prendere sul serio l'arte, la prendessimo per quel che è, come intrattenimento, un gioco, una diversione, l'opera artistica guadagnerebbe così tutta la sua ammaliante riverberazione.
José Ortega y Gasset
L'arte, in certe circostanze, scuote gli animi mediocri, e interi mondi possono essere rivelati loro dai suoi interpreti più grossolani.
Gustave Flaubert

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

<