Una delle ragioni per le quali l’opera di Raffaello ebbe grande diffusione è l’incisione.
Sebbene non abbia mai praticato personalmente l’arte incisoria, Raffaello ha sempre dimostrato di averne grande rispetto e ammirazione. Si sa, infatti, che nel suo atelier teneva esposte opere di Albrecht Dürer, noto artista tedesco del periodo a cavallo tra il 1400 e il 1500, dedito sia alla pittura sia all’incisione.
Tramite un suo allievo, Baviero de’ Carrocci, Raffaello prese contatto con Marcantonio Raimondi, incisore bolognese attivo a Roma tra il 1510 e il 1527, per commissionargli la riproduzione in serie di alcuni suoi disegni, tra i quali Lucrezia, la Strage degli Innocenti, la Peste di Frigia detta il Morbetto e il Giudizio di Paride.
La collaborazione tra Raffaello e l’incisore bolognese generò una notevole diffusione delle opere del maestro che, grazie a prezzi notevolmente più accessibili, poterono essere acquistate da un numero di clienti decisamente maggiore della ristretta cerchia di facoltosi committenti in grado di permettersi un vero dipinto del Sanzio.
Il mercato così generato ebbe un grande successo, sia in Italia sia all’estero, e rappresentò uno dei principali canali di diffusione della nuova arte rinascimentale in Europa, fungendo da modello per la formazione di molte generazioni di artisti.