Andrea Mantegna

Gli ultimi anni (1495 – 1506)

Negli ultimi anni della vita di Mantegna, partire dal 1495 circa, si colloca la sua produzione più estrema, contraddistinta da opere malinconiche, amare, ricche di toni scuri e caratterizzate da un utilizzo del movimento e della luce innovativi, come l’Ecce Homo, oggi a Parigi.

Durante questa fase Mantegna si dedicò alla produzione di dipinti con soggetti biblici a grisaglia, cioè che imitano la scultura monocromatica, confrontandosi con maestri dell’arte dello scalpello come Lombardo e L’Antico, come mostrano l’Introduzione del culto di Cibele a Roma, conservato a Londra, la Sibilla e Profeta di Cincinnati, e il Sansone e Dalila di Londra.

Sempre nell’ultimo periodo l’artista realizzò due dipinti per la sua cappella funebre nella basilica di Sant’Andrea: la Sacra Famiglia e famiglia del Battista e il Battesimo di Cristo.

Realizzò anche l’ultimo San Sebastiano, oggi nella Galleria Franchetti presso la Ca’ d’Oro a Venezia, opera dal gusto tormentato fortemente espressiva, dove la solennità classica lascia il posto al dramma della sofferenza.

Mantegna realizzò anche opere in ambito scultoreo, ne sono testimonianza alcune terrecotte, e architettonico, quest’ultimo soprattutto nella realizzazione della propria casa a Mantova e di alcuni disegni per monumenti e edifici.

Al termine della sua vita, Mantegna si trovò in gravi difficoltà economiche e fu avvolto da una visione pessimistica e malinconica della vita, dovuta sicuramente alla condizione di artista in declino.

Morì il 13 settembre del 1506. Tra i molti attestati di stima e rammarico per la scomparsa, emerge quello di Albrecht Dürer, che aveva organizzato un viaggio per conoscere il maestro e che si trovava a Venezia proprio in quel periodo.

Mantegna non ebbe seguito artistico, nonostante la grande stima di cui godeva nel settore. La sua arte era forse troppo seria e vigorosa per i tempi, fu, infatti, presto sorpassata dalle novità d’inizio 1500.

Correggio fu l’unico grande artista che s’ispirò a Mantegna, e da giovane pittore decorò proprio la cappella funebre del maestro in Sant’Andrea a Mantova.

L'arte più perfetta non sta troppo a calcolare, e l'arte elaborata non ha bisogno di star lì a ragionare, sia perché agiamo a somiglianza della natura, sia perché la natura agisce insieme con noi.
Giordano Bruno
Tutta la matematica del mondo non potrà mai supplire la mancanza di genio.
Michelangelo

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

<