Raffaello

Ritratto Di Giulio II

Galleria Degli Uffizi, Firenze
Anno: 1511 - 1512
Tipo: dipinto
Tecnica: olio
Supporto: tela
Dimensioni: cm 80 x 107

Il Ritratto di Giulio II, al secolo papa Giuliano della Rovere, è un dipinto che Raffaello Sanzio realizzò in due versioni tra il 1511 e il 1512, entrambe di circa un metro per ottanta centimetri.

La versione conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze, realizzata in olio su tela, era di proprietà della famiglia Della Rovere, parte delle collezioni del Ducato di Urbino.

L’altra versione, realizzata in olio su tavola e custodita presso la National Gallery di Londra, era originariamente situata presso la Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. Prima di scomparire, fu acquistata dalla famiglia Borghese che poi la cedette all’imperatore asburgico Rodolfo II. Dopo alcuni secoli l’opera ricomparve e venne acquistata dal museo londinese nel 1800.

La tela degli Uffizi fu a lungo considerata l’originale dal quale Raffaello avrebbe realizzato la copia custodita al National Gallery. Studi approfonditi, invece, hanno chiarito che l’originale è il dipinto di Londra e che quella degli Uffizi è la copia, realizzata dal Sanzio forse su richiesta dei Della Rovere.

A Firenze, presso la Galleria Palatina, è conservata anche un’ulteriore copia che la critica attribuisce a Tiziano, mentre un disegno preparatorio del volto del pontefice, forse eseguito dal vero, è parte della collezione privata di una famiglia nobile inglese.

Quando Raffaello dipinse il Ritratto di Giulio II, aveva circa ventotto anni e la sua fama aveva già raggiunto tutte le principali corti europee. Si era trasferito a Roma da circa tre anni e aveva da poco realizzato gli splendidi affreschi della Stanza della Segnatura e della Stanza di Eliodoro, presso gli appartamenti papali. La sua affollata bottega romana riceveva numerose e importanti commissioni e la rivalità con il grande Michelangelo, anche lui a Roma, cresceva sempre di più. In quel periodo Raffaello si dedicò moltissimo allo studio e all’innovazione di diversi temi artistici come le pale d’altare, le madonne con bambino e la ritrattistica di personaggi importanti.

Il Ritratto di Giulio II, infatti, rappresenta un importante punto di svolta proprio nella ritrattistica dei pontefici.

Prima di allora i papi erano sempre stati rappresentati frontalmente o di profilo, spesso in ginocchio, in pose rigide prive di espressione. Con il Ritratto di Giulio II, Raffaello modifica l’impostazione stilistica e inserisce l’aspetto psicologico del soggetto, novità assolute per la ritrattistica ufficiale dei personaggi di tale calibro dell’epoca.

Raffaello raffigura il papa della Rovere ruotato di tre quarti, seduto, come se l’osservatore fosse in piedi al suo cospetto. La situazione politica di estrema difficoltà che il “papa guerriero” stava attraversando, causata da pesanti sconfitte militari contro i Francesi con perdita di importanti città come Bologna, è incarnata nell’atteggiamento malinconico e pensieroso del pontefice, che è ritratto con una postura lievemente incurvata e con lo sguardo assorto, volto verso il lato destro del dipinto.

In seguito Raffaello riutilizzerà lo stesso stile per altri importanti ritratti, come il Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi. Anche altri artisti si ispireranno al genio di Urbino per i loro ritratti, come Sebastiano del Piombo e Diego Velázquez.

Da "Raffaello a Firenze"

[...] l Ritratto di giovane con la Mela, la Madonna del Cardellino e il Ritratto di Giulio II. Anche Palazzo Pitti e la Galleria Palatina hanno molte opere di Raffaello, come la Madonna del Granduca, il Ritratto di donna Gravida, il [...]

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Da "La pittura di Raffaello"

[...] amente rinnovati dalle opere che Raffaello produsse tra il 1510 e il 1520, come il Ritratto di Giulio II, l’Estasi di Santa Cecilia, la Trasfigurazione, la Visione di Ezechiele, la Madonna di Foligno e la Madonna D'Alba [...]

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Da "Ultimi anni di vita (1518-1520)"

[...] i, conservato agli Uffizi di Firenze. All’opera il maestro diede un’impostazione simile al Ritratto di Giulio II, basata su linee diagonali, con il pontefice in primo piano e i cardinali in secondo. Eccezionale è il lavoro sui dettagli, come la campanella cesellata o il riflesso sul pomello della sedia. Dello [...]

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Da "Nuove commissioni a Roma (1511-1514)"

[...] ento aristocratico e distaccato. Le innovazioni di Raffaello si accentuarono nel ritratto di Giulio II, realizzato in due copie nel 1511 e nel 1512, oggi conservate agli Uffizi e al National Gallery di Londra. Il punto di vista dell’osservatore si alza, come se fosse in piedi al cospetto del pontefice [...]

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L'arte vera non è quel che sembra, bensì l'effetto che ha su di noi.
Roy Adzak


Questo omo ha una somma pazzia, cioè che sempre stenta per non istentare, e la vita se li fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.
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