Raffaello

Raffaello e Leonardo

Sebbene non vi siano prove concrete su contatti diretti con Leonardo, Raffaello ebbe una grande ammirazione per la sua innovativa arte pittorica, che studiò con grande interesse e attenzione, come dimostra la copia che il Sanzio eseguì della perduta Leda col Cigno del maestro da Vinci.

Nel 1504, infatti, Raffaello si trasferì a Firenze proprio per osservare i disegni preparatori delle Battaglie di Anghiari e di Cascina che Leonardo e Michelangelo avevano eseguito nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

L’osservazione delle opere leonardesche contaminò lo stile del giovane Raffaello, che assorbì dal genio toscano, di oltre trent’anni più anziano, l’armonia geometrica per collegare le varie figure e l’abile utilizzo dello sfumato, rielaborandoli in una nuova chiave espressiva del tutto personale.

La Madonna del Belvedere, ad esempio, presenta la composizione piramidale tipica di Leonardo.

Anche nella ritrattistica Raffaello assorbì l’influenza di Leonardo, chiaramente visibile nei dipinti del periodo fiorentino come il Ritratto di donna Gravida, il Ritratto di Agnolo Doni, il Ritratto di Maddalena Strozzi e in quello della Dama col liocorno.

Raffaello, però, non replicò la carica allusiva e suggestiva dei soggetti leonardeschi, preferendo una rappresentazione più calma e familiare.

Altro elemento che Raffaello apprese da Leonardo fu la rielaborazione costante di tutte le figure e dei paesaggi delle singole opere, senza fare uso di modelli di repertorio come, invece, molti altri artisti dell’epoca erano soliti fare. Tale metodo, che implicava certamente un maggior carico di lavoro, permise a Raffaello di creare opere sempre nuove e caratterizzate da una costante evoluzione di stile.

Anche durante il soggiorno romano, Raffaello mostrò un rinnovato interesse verso lo stile di Leonardo, che si trovava alla corte vaticana nel 1514, come mostrano alcune figure della Trasfigurazione molto simili a quelle dell’Adorazione dei Magi del da Vinci.

La stima e l’ammirazione che Raffaello nutriva verso il genio da Vinci sono dimostrate dall’affresco della Scuola di Atene, che il Sanzio realizzò nella Stanza della Segnatura, dove dipinse Leonardo nelle vesti di Platone, insieme con altri filosofi e pensatori classici impersonati da Michelangelo, Bramante e dallo stesso Raffaello.

L'arte non può mai uguagliare la ricchezza della natura.
Giacomo Leopardi
Ma la poca prudenza degli uomini comincia una cosa che, per sapera allora di buono, non si accorge del veleno che vi è sotto.
Niccolò Machiavelli

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

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