Raffaello

Raffaello architetto

Raffaello fu un architetto innovativo, con le sue opere influenzò le costruzioni di molti edifici dei decenni successivi.

Mosse i primi passi nell’architettura prima della nomina a responsabile del cantiere di San Pietro, avvenuta nel 1514 dopo la morte del Bramante.

Nei suoi dipinti d’inizio 1500 sono già presenti strutture architettoniche che testimoniano una conoscenza della materia superiore a quella necessaria per la normale attività di pittore, come nello Sposalizio della Vergine o negli affreschi della Stanza della Segnatura.

Nel 1509 Raffaello avviò la costruzione della piccola chiesa di Sant’Eligio degli Orefici a Roma, completata successivamente da Baldassarre Peruzzi.

Prima della nomina al cantiere di San Pietro, eseguì anche opere architettoniche per la famiglia Chigi, come le scomparse Scuderie di Villa Farnesina o la cappella funebre in Santa Maria del Popolo. In queste opere è visibile la fusione tra gli stili di Bramante, di Giuliano da Sangallo e delle costruzioni della Roma antica.

Per la progettazione della Basilica di San Pietro, Raffaello utilizzò una nuova tecnica basata sulla proiezione ortogonale. Era sua opinione, infatti, che per l’architetto non fosse tanto importante la bellezza del disegno quanto avere immagini utili per vedere l’edificio nella sua completezza.

Raffaello intervenne anche nella costruzione delle Logge Vaticane, già avviate dal Bramante. Modificò il progetto del Bramante arricchendo l’articolazione delle pareti e inserendo volte a padiglione, per ottenere spazi maggiori sui quali disporre le ricche decorazioni in affresco, da lui disegnate ma eseguite dai suoi collaboratori.

Nel 1515 Raffaello partecipò alla gara per il rifacimento della facciata della Basilica di San Lorenzo a Firenze, vinta da Michelangelo.

A Raffaello vengono attribuite anche altre opere architettoniche, realizzate a Roma con l’aiuto dei suoi collaboratori, come il Palazzo Jacopo da Brescia e il Palazzo Alberini. Secondo Vasari, anche Palazzo Pandolfini a Firenze, del 1516, fu progettato da Raffaello e completato dai fratelli Giovanfrancesco e Bastiano da Sangallo.

Nel 1518 Leone X commissionò la costruzione di Villa Madama, su un fianco di Monte Mario a Roma. Raffaello rivisitò l’impostazione rinascimentale della costruzione sulla base dei modelli delle ville dell’antica Roma, come la Domus Aurea rinvenuta pochi anni prima. Inserì forme imponenti nella struttura, prestando forte attenzione all’integrazione tra la villa e gli ambienti circostanti. Al centro vi era un cortile dal quale partivano percorsi con successione di logge, saloni e ambienti termali. Nessun architetto precedente aveva saputo ricreare così fedelmente la funzionalità e le forme delle antiche dimore romane.

La costruzione, interrotta all’epoca di Clemente VII, fu danneggiata durante il Sacco di Roma, ma fu completata in seguito da Giulio Romano, Baldassare Peruzzi e Antonio da Sangallo il Giovane, rispettando in gran parte il progetto del Sanzio.

Nel 1520 Raffaello progettò Palazzo Branconio dell’Aquila, successivamente distrutto per costruire il colonnato di San Pietro del Bernini. Sebbene ispirato ad altre costruzioni rinascimentali, il progetto di Raffaello si differenziava per l’assenza del bugnato al piano terra, sostituito da un ordine tuscanico con arcate cieche. Al piano nobile, inoltre, non vi erano più né i classici ordini, nemmeno la tradizionale distinzione tra elementi portanti e parti di riempimento.

La rinuncia al sistema strutturale di governo dell’insieme del palazzo, dirompente variazione introdotta da Raffaello, fu del tutto innovativa e fece da modello per molti edifici successivi.

Il compito attuale dell'arte è di introdurre il caos nell'ordine.
Theodor Adorno
La paura nasce più tosto che altra cosa.
Leonardo da Vinci

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