Michelangelo

La scomparsa del genio (1563-1564)

Il 31 gennaio 1563 Cosimo I de’ Medici, nuovo Duca successore di Alessandro, diede vita all’Accademia e Compagnia dell’Arte del Disegno. Cosimo non perse l’occasione per stimolare il famoso e stimato concittadino Michelangelo a rientrare a Firenze, nominandolo console della nuova accademia.

A differenza della Compagnia, che era una pseudo associazione cui tutti gli artisti potevano aderire, l’Accademia era composta solo da personalità importanti dell’arte e della cultura, che con il loro operato avevano dato lustro alla città e al principato dei Medici.

Anche stavolta, però, Michelangelo rifiutò di tornare a Firenze, forse per la sua età avanzata oppure perché non aveva più intenzione di prestare servizio per la casata che tanto pregio, ma anche tante delusioni, gli aveva dato.

Il destino lo tolse d’impaccio: il 18 febbraio del 1564 il maestro, ormai ottantottenne, si spense nella sua dimora romana in piazza Macel de’ Corvi.

Nel suo studio furono rinvenuti alcuni cartoni, diverse opere sconosciute e un piccolo tesoro del quale nessuno sospettava l’esistenza.

La scomparsa di Michelangelo fu accolta con grande dolore dai fiorentini. Il loro più illustre concittadino era morto lontano dalla sua patria, senza che la stessa avesse potuto rendergli i giusti onori quando era ancora in vita.

Le due principali corti alle quali aveva dato la sua arte, iniziarono una disputa su chi avesse diritto a conservarne la salma. Roma era pronta a dargli adeguata sepoltura in San Pietro ma Firenze rivoleva indietro il suo illustre figlio.

La cronaca del tempo dice che Lionardo Buonarroti, nipote del maestro, venne inviato a Roma col preciso compito di portare la salma a Firenze, cosa che riuscì a fare in gran segreto. Quasi un mese dopo la morte, Michelangelo rientrò a Firenze e la città si organizzò per rendergli i giusti onori.

A luglio del 1564 furono svolti dei veri e propri funerali di stato in San Lorenzo, la chiesa nella quale Michelangelo aveva più volte lasciato il suo prestigioso segno. La cerimonia fu degna di un principe e nell’orazione funebre furono esaltate le opere e i meriti dell’artista, definito divino.

Michelangelo venne sepolto nella chiesa di Santa Croce, nella tomba monumentale disegnata da Giorgio Vasari che mostra tre figure piangenti, in rappresentanza delle tre arti, pittura, scultura e architettura, orfane del loro più illustre figlio, l’unico genio in grado di emulare l’atto della creazione divina.

Una passione sfrenata per l'arte è un cancro che divora ogni altra cosa.
Charles Baudelaire
La vita bene spesa lunga è.
Leonardo da Vinci

Il Rinascimento

Il Rinascimento si sviluppò tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna a partire da Firenze, in un arco di tempo iniziato dalla seconda metà del 1300 circa fino a tutto il XVI secolo, le differenze cronologiche secon...

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