Lorenzo Ghiberti

La bottega del Ghilberti (1407 – 1424)

Ghiberti, durante i quasi venticinque anni impiegati per terminare i lavori della porta est di San Giovanni, continuò ad accettare svariati e impegnativi incarichi.

Anche le formelle raffiguranti la Natività, l’Annunciazione e l’Adorazione dei magi sono probabilmente da collocare nei primi anni di fervente attività della bottega del Ghiberti che, data la mole di commissioni da eseguire, si trovò a ospitare più di venti collaboratori, tra i quali vi furono anche dei giovani futuri grandi maestri come Donatello, Paolo Uccello e Michelozzo.

Nel 1407 la fonderia ghibertiana realizzò il reliquario di Santo Jacopo, parte del tesoro della Cattedrale di Pistoia.

Nel 1410, tra aprile e agosto, Ghiberti rilasciò i progetti per i portali della facciata occidentale di Orsanmichele, in cui replicò, su ispirazione dei disegni di Simone Talenti, il modello tripartito dei portali dell’oratorio del trecento.

Negli stessi anni, eseguì i disegni per le due vetrate circolari della facciata di Santa Maria del Fiore, raffiguranti San Lorenzo in trono tra quattro angeli e Santo Stefano in trono tra quattro angeli.

Intorno al 1415, proprio mentre la lavorazione della porta est del battistero si faceva più intensa, la stessa Arte di Calimala chiese a Ghiberti di produrre una statua bronzea del suo protettore, San Giovanni Battista, da collocare nell’apposita nicchia di Orsanmichele.

Nel 1416 ricevette un altro importante incarico, Ghiberti fu chiamato a partecipare, insieme con importanti artisti come Donatello, alla realizzazione della fonte battesimale del Battistero di Siena, per la quale produsse due rilievi bronzei, tra cui la Cattura del Battista, consegnati circa dieci anni dopo, a seguito d’insistenti sollecitazioni.

Primi esempi di rilievo pittorico prodotti dall’artista, i due rilievi si basano sulla stessa tecnica che, dopo alcuni perfezionamenti, Ghiberti utilizzerà nel suo capolavoro, la Porta del Paradiso, nell’intento di rendere l’effetto della profondità dello spazio prospettico tramite l’attenuazione graduale delle sporgenze, delimitando le figure con un nitido contorno lineare.

Nell’agosto del 1418 Ghiberti partecipò al concorso per il progetto della Cupola del Duomo, nel quale trovò di nuovo il collega-concorrente Brunelleschi. Anche in questo caso  i due artisti si aggiudicarono il concorso a pari merito, e il collegio giudicante dell’Opera del Duomo affidò a entrambi l’incarico di lavorare insieme a un unico modello. La collaborazione durò poco e, nel 1425, i lavori della cupola passarono definitivamente sotto il controllo del solo Brunelleschi.

Nel 1419 arrivò la seconda commissione per una statua in Orsanmichele, da parte dell’Arte del Cambio, per la realizzazione della statua in bronzo di San Matteo.

Nel gennaio del 1420 Ghiberti fu chiamato a supervisionare i lavori delle decorazioni in legno che Antonio da Baise stava eseguendo nell’attuale Sagrestia di Santa Trinita, che allora era la Cappella Strozzi.

In base a quanto dichiara nei suoi Commentari, tra il 1420 e il 1425 Ghiberti realizza il sarcofago di Maso degli Albizzi, morto nel 1417, oggi custodito presso San Paolino a Firenze.

Intorno al 1424 realizzò anche la croce astile in argento e oro oggi custodita nel Museo del Tesoro di Santa Maria dell’Impruneta.

S'inganna chi crede che l'opera dell'artista altro non sia se non un concetto superiormente organizzato di verità già accessibili sotto una forma diversa, e che l'artista non sia apportatore di nuova verità ma interprete dell' aurea mediocritas.
Charles Morgan
Andando infinite anime di quelli miseri mortali, che nella disgratia di Dio morivano, all'inferno, tucte o la maggior parte si dolevono, non per altro, che per havere preso moglie essersi a tanta infelicità condotte.
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